Mediazione Scolastica

L’etimologia del termine mediazione (aprire nel mezzo) indica un processo mirato a far evolvere dinamicamente una situazione problematica, a far aprire canali di comunicazione che si sono bloccati. Il mediatore scolastico, come terzo neutrale, mira a ristabilire il dialogo tra le parti, con l’obiettivo di sollecitare una riorganizzazione delle relazioni che risulti soddisfacenti per tutti quelli implicati nel conflitto. Il mediatore facilita la comprensione delle proprie ed altrui emozioni stabilendo un clima di fiducia ed offrire un’alternativa alle ostilità.

Il mediatore scolastico deve avere una formazione soprattutto psicopedagogica e tra le sue funzioni c’è quella di rendere più trasparente e produttivo il rapporto tra le istituzioni scolastiche ed il territorio di riferimento, consolidando il concetto di “scuola aperta”. Il target di utenza sono soprattutto gli alunni della scuola primaria, i loro insegnanti e le loro rispettive famiglie.

Le finalità della mediazione scolastica sono sintetizzate nel:

  • Favorire una migliore relazione alunno-genitore-insegnante
  • Migliorare la qualità formativa
  • Agire sull’organizzazione scolastica
  • Facilitare la comunicazione e lo scambio tra alunni, insegnanti, genitori e figure istituzionali cercando di creare un clima di collaborazione e partecipazione diretta alle attività educative
  • Attivare un processo di ricerca e di autoeducazione dei genitori coinvolti

La figura del mediatore scolastico diviene operativa nella:

  • Gestione di sportelli per la relazione di aiuto
  • Nel progetto “classi Aperte” ovvero strutturazione di percorsi di apprendimento altamente individualizzati che prevedono gruppi ristretti di alunni per una scuola flessibile e per la valorizzazione delle potenzialità dei minori
  • Organizzazione attività ludiche/pedagogiche utilizzando le metodologie del:
  • Circle-time per favorire ascolto reciproco
  • Problem solving per trasmettere alternative alla risoluzione del problema
  • Role-playing per favorire la consapevolezza dei bisogni e delle emozioni dell’altro
  • Esperienze –gioco per migliorare clima di fiducia e di autostima
  • Colloqui con attori interessati alla scuola: bambini, genitori, insegnanti
  • Scuola per genitori ovvero incontri pedagogici – formativi paralleli al calendario scolastico ed una relazione di aiuto e di supporto per le famiglie
  • Attività di docenza su temi di largo interesse: bullismo, legalità, violenza, identità di genere, educazione affettiva e sessuale, prevenzione comportamenti giovanili a rischio
  • Monitoraggio del disagio scolastico attraverso metodologie pedagogiche che possono contenere le problematiche rilevate
  • Incontri formativi e focus group volti al miglioramento delle dinamiche relazionali all’interno del team docente.

Il servizio di mediazione scolastica potrà essere richiesto dai dirigenti scolastici e/o dagli enti istituzionali e verrà svolto durante l’anno scolastico nelle scuole interessate. I giorni e le ore saranno stabilite in accordo con i dirigenti e gli insegnanti stessi. Tale servizio si rifà alla legge 328/00.

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